Salta l’accordo tra Meta e SIAE: stop alla musica italiana su Instagram e Facebook; ecco le vere motivazioni...

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Salta l’accordo tra Meta e SIAE: stop alla musica italiana su Instagram e Facebook; ecco le vere motivazioni...

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Pubblicato in Social network · 12 Aprile 2023
Salta l’accordo Meta-SIAE, stop alla musica italiana su Instagram e Facebook, l’intero repertorio SIAE è stato rimosso dalle librerie musicali di Instagram e Facebook, la decisone ha effetto anche retroattivo e gli utenti si sono visti rimuovere le canzoni anche dai propri video passati, su molti contenuti è calato il silenzio.

L’accordo tra SIAE e Meta è saltato per motivi economici: Meta ha fatto una proposta “non trattabile” che non è stata accettata da SIAE e così la società di Mark Zuckerberg ha deciso di rimuovere dai propri Social tutte le canzoni tutelate da SIAE, che non sono solo quelle Italiane.

Il problema potrebbe essere nella base di calcolo. L’idea è che Meta vorrebbe pagare i diritti a SIAE per le canzoni in base al numero dei post che le utilizzano, SIAE chiederebbe che vengano riconosciuti i diritti per ogni visualizzazione dei contenuti che contengono canzoni tutelate.

Sostanzialmente secondo la posizione attribuita  a Meta se un utente con milioni di follower utilizza una canzone italiana per un reel che fa 10 milioni di visualizzazioni, questo utilizzo conta 1, allo stesso modo di un utente che inserisce una canzone in un video che fa 10 visualizzazioni.

Meta quindi vorrebbe pagare su una base molto diversa rispetto a quello che chiede SIAE, che conterebbe invece il numero di visualizzazioni.

Nell’esempio di sopra secondo Meta i diritti da pagare avrebbero valore 2 (due contenuti con musica) secondo SIAE i diritti da pagare andrebbero calcolati avendo come base 10 milioni e 10, capite che la differenza sulla base di calcolo è enorme. In più Meta pare non fornisca i dati sulle reali delle visualizzazioni per nazione, rendendo di fatto impossibile un calcolo esatto del numero di volte in cui una canzone della libreria SIAE viene usata.

Quindi per Meta conterebbero gli utilizzi e non le visualizzazioni, un metodo completamente diverso da come normalmente vengono calcolati i diritti sulle piattaforme musicali come Spotify o Apple Music,  in cui si misura il numero degli streaming, cioè in numero delle “visualizzazioni”.

Uno degli argomenti avanzati da Meta è che la loro proposta così conformata è stata già accettata da 150 Paesi e l’Italia non dovrebbe fare eccezione.

Dalla notevole distanza delle posizioni arriva lo stallo che ha poi portato alla rimozione delle canzoni Italiane da Instagram e Facebook, e anche di altre straniere tutelate da SIAE.

Si tratta di una guerra di principio nella quale SIAE vuole difendere i diritti degli autori ad essere ricompensati per il numero di volte in cui la loro canzone viene ascoltata, dall’altra Meta che vuole adottare un tipo di calcolo che massimizzi il risparmio.

Meta, nella sua strategia, non può cedere perché questo potrebbe avrebbe un effetto a catena su tutti gli altri Paesi che potrebbero chiedere lo stesso metodo di valutazione per il proprio patrimonio musicale, dall’altra SIAE non accetta come moneta di scambio la “visibilità” che i Social danno alle canzoni. Difficile immaginare a questo punto un accordo.



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